Con l’uscita del suo nuovo album “Clemente Aiello”, l’artista ci regala un lavoro che raccoglie ben 33 nuove canzoni d’autore. Un progetto intenso, frutto di oltre due anni di impegno e dedizione, che ha già colpito gli addetti ai lavori per la profondità e la qualità artistica. L’album, atteso in streaming su tutte le piattaforme il 12 ottobre, si inserisce nella tradizione dei grandi cantautori italiani degli anni ’70/80 mantenendo uno stile personale e contemporaneo. Abbiamo avuto il piacere di incontrare Clemente Aiello per scoprire di più sul suo viaggio musicale e creativo.

D: Clemente, innanzitutto complimenti per l’uscita del tuo album. Com’è nata l’idea di un disco così personale, che porta il tuo nome e cognome?

Clemente Aiello: Grazie! Dare il mio nome e cognome al disco è stata una scelta naturale. Volevo che questo progetto fosse autentico e rappresentasse a pieno chi sono, sia come artista che come persona. Ogni canzone del disco racconta una parte di me, delle mie esperienze di vita, delle emozioni e delle riflessioni che ho maturato nel tempo. Ho sentito che mettere la mia firma sul progetto in modo così diretto fosse il miglior modo per sottolineare questa dimensione intima e personale.

D: L’album ha richiesto più di un anno di lavoro. Quanto è stato impegnativo e quali sono state le principali sfide che hai affrontato?

Clemente Aiello: È stato un percorso lungo e intenso. Lavorare su 33 canzoni significa confrontarsi ogni giorno con nuove idee, suoni e sensazioni. La parte più impegnativa è stata trovare il giusto equilibrio tra innovazione e coerenza: volevo che ogni brano avesse una sua identità forte, ma che al tempo stesso fosse collegato agli altri in un flusso narrativo e musicale organico. Ogni fase, dalla scrittura alla produzione, ha richiesto un grande impegno e attenzione ai dettagli, ma ne è valsa la pena.

D: Questo disco è stato subito accolto con entusiasmo dagli addetti ai lavori, che lo hanno paragonato alle opere dei grandi cantautori italiani degli anni ’70. Cosa rappresenta per te questa eredità musicale?

Clemente Aiello: Essere accostato alla grande tradizione cantautorale italiana degli anni ’70 è un complimento che mi riempie d’orgoglio. Quella è stata un’epoca straordinaria per la musica italiana, in cui artisti come De André, Battisti, Guccini e De Gregori hanno saputo raccontare la realtà con una profondità e una poesia rare. Io non pretendo di raggiungere quegli altissimi livelli, ma cerco di portare avanti quella lezione: fare musica che parli alle persone, che tocchi le corde dell’anima e che racconti storie vere, autentiche.

D: I testi delle tue canzoni sono molto ricchi e ben strutturati. Dove trovi l’ispirazione per scriverli ?

Clemente Aiello: L’ispirazione arriva dalle cose semplici, dalla vita quotidiana, ma anche dai grandi temi universali come l’amore, il tempo, le relazioni umane. Mi piace osservare il mondo che mi circonda e trasformare quelle piccole storie che spesso passano inosservate in qualcosa di più profondo e significativo. Scrivere per me è un processo naturale, è come una lente attraverso la quale riesco a vedere meglio le cose e a dare loro una forma. Spesso sono le emozioni non dette, i momenti sospesi, a diventare i protagonisti delle mie canzoni.

D: A livello musicale, gli arrangiamenti sono molto curati e dettagliati. Come hai lavorato su questa parte del progetto?

Clemente Aiello: Gli arrangiamenti sono fondamentali per dare vita e corpo alle canzoni. Ho lavorato a stretto contatto con musicisti e produttori che hanno condiviso la mia visione, aiutandomi a trovare il giusto sound per ogni brano. Volevo che le canzoni avessero una veste musicale ricca, ma non eccessivamente carica. L’obiettivo era quello di far emergere la forza delle melodie e dei testi, mantenendo un equilibrio delicato tra strumentazione e voce. Ogni arrangiamento è stato pensato per esaltare le emozioni che la canzone voleva trasmettere.

D: C’è una traccia nell’album a cui sei particolarmente legato?

Clemente Aiello: Ogni traccia rappresenta un momento particolare del mio percorso creativo, quindi è difficile scegliere. Se proprio dovessi indicarne una, direi che “Fragile” è quella che sento più vicina. È una canzone che ho scritto in un momento di grande riflessione personale, e ogni volta che la suono mi ritrovo in quei pensieri. È una di quelle canzoni che nasce quasi di getto, con una naturalezza che ti sorprende, e forse per questo ha un significato speciale per me.

D: Quali sono le tue aspettative per questo album e cosa speri che il pubblico possa cogliere dalle tue canzoni?

Clemente Aiello: Non mi aspetto nulla in particolare, se non che il pubblico possa entrare in sintonia con le canzoni e sentire la sincerità di ciò che ho voluto esprimere. Non cerco di inseguire mode o tendenze, ma di comunicare emozioni reali, di toccare il cuore di chi ascolta. Se le persone trovano qualcosa di sé in queste canzoni, se riescono a riflettere, emozionarsi o anche solo a fermarsi un attimo a pensare, allora per me sarà stato un successo.

D: Guardando al futuro, quali sono i tuoi prossimi progetti?

Clemente Aiello: In questo momento mi sto godendo l’uscita dell’album e tutto ciò che ne deriva. Ma ovviamente non smetto mai di pensare a nuovi progetti, a nuove idee. La musica è una parte fondamentale della mia vita, e sono sicuro che continuerò a scrivere e a sperimentare, cercando sempre nuove strade da percorrere. Il futuro è aperto, e sono curioso di vedere dove mi porterà questo viaggio. Con il suo primo album omonimo, Clemente Aiello dimostra di essere una degli autori più interessanti della scena cantautorale italiana. Un progetto che si inserisce nella grande tradizione dei cantautori degli anni ’70, ma con uno stile unico e personale, capace di parlare alle emozioni del presente. L’uscita dell’album in streaming su tutte le piattaforme è prevista per il 12 ottobre.

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